Chi siamo.
E da dove veniamo.
Siete mai stati a Sciacca?
Chi l’ha visitata avrà certamente notato la sua particolare struttura urbanistica di città affacciata sul mare su diversi livelli, con una marina nella sua parte più bassa, il centro storico subito al di sopra, e un antico quartiere di piccole case sulla sommità della città. Questo luogo pieno di storia e di ricordi è San Michele, il quartiere che fu dei contadini, dei magazzini, delle botteghe, e delle attività collegate all’agricoltura e all’allevamento, due delle anime di questo territorio.
Bataranni è il nome dialettale con cui a Sciacca viene indicata una delle tre chiese che si affacciano sulla piazza di San Michele. La Badia Grande. Bella, imponente e semplice nella sua facciata che riecheggia diverse epoche, dalla fondazione tardo-medievale fino alla ricostruzione avvenuta nel XVIII secolo, passando per il Rinascimento e il Barocco. La chiesa, intitolata a Santa Maria dell’Itria, fa parte di un complesso più grande che comprende un monastero, il più grande dell’area, che ha ospitato fino a tempi recenti le suore di clausura.
San Michele è il quartiere che ha ospitato il nucleo storico della nostra famiglia, a partire dalla fine dell’Ottocento. Successivamente, a partire dagli anni ’70 la gran parte dei componenti della famiglia Ciaccio-Prinzivalli si sono spostati nelle aree limitrofe fuori San Michele. Ma a questo posto tutti noi siamo legati, e volentieri torniamo. Per questo motivo abbiamo deciso di dare all’azienda il nome della chiesa che più caratterizza questo luogo del cuore. Il logo di Bataranni riproduce le cinque finestre visibili sulla sommità della facciata, di epoca barocca.
La Famiglia, l’Azienda.
Due famiglie, in verità...
È difficile tracciare la vera origine della famiglia Ciaccio e delle sue attività nel settore dell’agricoltura. Ciò che è certo è che nel 1918, di ritorno dalla Grande Guerra, bisnonno Vincenzo aveva rilevato un terreno in località Sovareto e aveva iniziato a impiantare nuovi alberi di ulivo in continuità con un uliveto secolare già esistente. Ancora prima di questo periodo, bisnonno Paolo aveva acquistato il terreno in contrada San Giorgio, avviando l’attività agricola. Negli anni ’30 le due famiglie si erano infine unite grazie al matrimonio di nonna Antonietta e nonno Antonino e l’azienda agricola a conduzione familiare era in quegli anni in piena attività, potendo contare su una estensione di diversi ettari di terreno nel territorio di Sciacca, specialmente nelle contrade di San Giorgio, Verdura, Ferraro e Galenzo Aquilea, oltre che nella località Sovareto. I terreni erano coltivati prevalentemente a oliveti e vigneti, ma anche a cotone e frumento, e il lavoro era distribuito su tutti i membri del nucleo familiare, dall’attività nei campi fino alla trasformazione e alla vendita dei prodotti della terra.
Oggi le attività agricole e produttive di molti membri della famiglia si sono ridotte al mantenimento dei terreni coltivati a uliveto, per evitarne l’abbandono (fenomeno purtroppo ormai molto comune nel territorio). I problemi non mancano. Scarsità di piogge, difficoltà a reperire lavoratori qualificati per la potatura, la manutenzione del terreno e delle piante e la raccolta delle olive, scarso interesse alle attività agricole da parte delle nuove generazioni e, infine, l’invecchiamento e la progressiva scomparsa delle persone che in famiglia detenevano il sapere su questa attività meravigliosa che mette insieme contatto con la natura e produzione di un alimento straordinario (certo, a fronte di un duro lavoro per ottenerlo!).
La voglia di preservare tutto ciò che i nostri genitori, nonni e zii hanno creato e mantenuto per oltre un secolo ci ha motivati a iniziare questa avventura: il rilancio di una attività legata alla produzione di olio. Speriamo di portare tutta questa passione con noi per molto tempo e condividerla con chi vorrà supportare la nostra azienda.
Maria Antonietta, Luca e Antonio Ciaccio